Innovazione imprese e cooperazione con università

Banca d’Italia analizza l'effetto della collaborazione con le università sull'innovazione delle imprese italiane.

23 mar 2023
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Le attività di innovazione sono sempre più cruciali per la sopravvivenza economica delle imprese. Rapidi cambiamenti tecnologici, cicli di vita dei prodotti più brevi e processi di globalizzazione hanno trasformato l'ambiente concorrenziale.

Nel processo di creazione della conoscenza nelle imprese, un possibile canale per migliorare l'innovazione è avere accesso a conoscenze esterne, per integrare idee e tecnologie aziendali.

La cooperazione con le università stimola le performance innovative delle imprese italiane?

Per rispondere a questa domanda gli analisti di Banca d’Italia hanno distinto tre diversi tipi di innovazione:

  • pura organizzativa
  • pura innovazione tecnologica (nuovi prodotti o processi produttivi)
  • congiunta che si verifica quando le imprese introducono cambiamenti organizzativi e tecnologici.

Secondo la letteratura manageriale, le attività di innovazione congiunta hanno più probabilità di tradurre le nuove idee in successi di mercato. La presenza di una strategia comune - che guarda oltre il lancio di nuovi prodotti e servizi - prevedendo anche nuovi modelli di business e di gestione è spesso il fattore determinante.

La ricerca di Banca d’Italia evidenzia che la cooperazione con le università spinge le imprese ad adottare proprio questo approccio sistemico all’innovazione. Le università incoraggiano infatti non solo il trasferimento tecnologico, ma anche il trasferimento delle conoscenze, rendendo il processo di innovazione più pervasivo.

Le imprese che non hanno collaborazioni con le università, invece, tendono a realizzare innovazioni puramente tecnologiche.

L'analisi utilizza i dati rilevati nel 2007 e nel 2010 dall'Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind) condotta dalla Banca d'Italia.

Conclusioni

La collaborazione con le università non incoraggia innovazione tecnologica aggiuntiva, ma aumenta la probabilità che le imprese adottino un'innovazione congiunta strategica, che comprende miglioramenti sia tecnologici che organizzativi.

I risultati, basati sui dati raccolti nell'ultimo decennio, suggeriscono che la collaborazione con le università può essere particolarmente utile alle imprese italiane per ridurre il gap tecnologico e aumentare la produttività.

Tuttavia, questa evidenza empirica è in contrasto con la bassa percentuale di imprese italiane che collaborano con una o più università, confermata dai più recenti dati disponibili basati su CIS 2018. Questa percentuale è inferiore rispetto a quella di altre economie avanzate: sono necessari ulteriori sforzi per stimolare la collaborazione impresa  - università in Italia.

Fonte: Banca d’Italia | Firms’ innovation and university cooperation. New evidence from a survey of Italian firms (Daniela Bragoli, Flavia Cortelezzi and Massimiliano Rigon)

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